Labirinto d’amore tra mito e storia
Il primo labirinto fu costruito a Cnosso nell’isola di Creta, per volere del Re Minosse , per richiudere in una intrigata e complicatissima struttura il Minotauro, un essere per metà uomo e per metà toro.
A sconfiggere il mostro sarà Teseo che seguendo il Filo di Arianna ne uscirà vincitore.
Per Teseo ed Arianna il labirinto di Cnosso fù un labirinto d’amore.
Se mito greco tra i vari significati vede nella nel labirinto una intrigata prigione dove solo l’amore può indicare la via d’uscita.
Per l’arte tantrica il labirinto è l’aspetto mentale dello spirito, mentre, nell’antico egizio è la struttura dell’universo
Gli indiani d’America lo considerano il passaggio da cui emersero ed entrarono nel modo i loro antenati.
Nell’isola di Malekula il dedalo è un gioco di abilità, e in India il kolam è una forma di buon auspicio.
L’uomo medievale pensava che rappresentasse la via di un pellegrinaggio, mentre in Cina, il labirinto ha una funzione di difesa contro gli assalti del male.
Labirinto d’amore come metafora della vita
Tempo e latitudine hanno dato al labirinto significati differenti alcuni palesi altri reconditi ma è sempre forte la voglia di perdersi per ritrovarsi.
I Mandala Tibetani ne riassumono il significato.
Disegnati seguendo una spirale dove raggiungere la meta è facile. Altrettanto facile è ripercorrere il cammino inverso, ma per poter percorrere questo secondo tratto, occorre voltare le spalle al centro, lasciando dietro tutto ciò che si è appreso.
In altre parole per uscire dal labirinto occorre liberarsi di ciò che si crede di conoscere.
Lasciare dietro il vecchio per far posto al nuovo.
I mandala di sabbia bellissimi e coloratissimi ci rivelano l’aspetto dei propri tracciati, ma la loro funzione sta nella cancellazione, non appena ultimati.
Ciascuno di noi costruisce un proprio labirinto interiore, incontrando numerosi ostacoli nel corso della vita, e tentando di superarli non facciamo altro che un percorso di crescita, entrando e uscendo di continuo da labirinti quotidiani.
Ma è nel labirinto d’amore che desideriamo perderci, un gioco che ci permette di uscire da noi stessi e trovare la via per un’altra dimensione.
Villa Pisani e il suo dedalo
Declamato dal poeta D’Annunzio
“Non si scorgeva di là dal cancello se non il principio di un tramite e una sorta di selva intricata e dura, un’ apparenza misteriosa e folta. Dal centro dell’ intrico s’ alzava una torre, e in cima alla torre la statua di un guerriero pareva stesse alle vedette“. Ne IL Fuoco.
Usato da Pasolini per le riprese del film Porcile.
Il labirinto di Villa Pisani A Strà è sicuramente il più famoso d’Italia e rappresenta il labirinto d’amore per eccellenza.
E’ costituito da nove cerchi concentrici di siepi di Basso spezzettati in alcuni punti per rendere il percorso più difficoltoso.
Al centro vi è posta una torretta dotata di doppia scala elicoidale per confondere un pò di più chi vi si addentra.
In cima alla torretta, un’ampia terrazza permette una piacevole panoramica sul parco.
Nato con finalità ludiche, il gioco poneva una dama bendata in cima alla torretta, mentre i tre caviglieri entravano nel labirinto da tre diverse entrate il primo che raggiungeva la dama avrebbe avuto il piacere della scoperta della sua identità ed un suo bacio.
Sei interessato a visitare questa villa contattaci per tutte le informazioni
Villa Pisani Museo Nazionale – La regina delle Ville Venete